Il 2024 si chiude con una serie di eventi turbolenti per Blake Lively e Justin Baldoni, entrambi coinvolti in cause legali che hanno attirato l’attenzione dei media. Blake accusa Justin di molestie sessuali e tentativo di screditamento, mentre Baldoni contrattacca citando il New York Times per diffamazione. Questo scambio legale mette in luce questioni delicate legate all’ambiente di lavoro sul set del film “It Ends With Us”, sollevando interrogativi sull’integrità professionale e sulla responsabilità nella produzione cinematografica.
- Accuse di molestie sessuali da parte di Blake Lively.
- Denuncia di Justin Baldoni contro il New York Times per diffamazione.
- Controversie riguardanti l’ambiente di lavoro durante le riprese del film.
Controversie legali tra Blake Lively e Justin Baldoni: Un finale turbolento per il 2024
Il 2024 si chiude in modo drammatico per le star Blake Lively e Justin Baldoni, protagonisti dell’atteso film “It Ends With Us”. Entrambi hanno intrapreso azioni legali che gettano ombre sul loro rapporto professionale e personale. Le accuse di molestie e diffamazione hanno segnato la fine di un anno già difficile per entrambe le figure del mondo del cinema.
Accusa di molestie e difesa legale
Blake Lively ha deciso di avviare una causa contro Justin Baldoni e il suo team, denunciando presunti comportamenti di molestie sessuali e tentativi di screditamento. Gli avvocati della Lively affermano che l’attrice è stata oggetto di attacchi pubblici dopo che Baldoni ha assunto esperti in pubbliche relazioni per prevenire che lei e altri membri del cast parlassero di un ambiente lavorativo ostile, creato in parte dal produttore Jamey Heath, co-CEO di Wayfarer.
Richieste di giustizia
Secondo il team legale di Lively, ci sono stati violazioni contrattuali e comportamenti illeciti da parte di Baldoni e Heath. Blake chiede dunque un risarcimento per le minacce e le sofferenze vissute, sottolineando il danno subito da lei e dagli altri coinvolti nel progetto.
La risposta di Justin Baldoni
Dall’altra parte, Justin Baldoni e i suoi rappresentanti hanno presentato una denuncia contro il New York Times per diffamazione, richiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari. Il regista accusa il giornale di aver pubblicato un articolo diffamatorio il 20 dicembre, manipolando messaggi e contenuti per alterare la verità e influenzare negativamente l’opinione pubblica.
Comunicazioni e malintesi
Esperti di comunicazione hanno dichiarato che, nonostante il clima ostile online, non è stato necessario intervenire per proteggere Baldoni, poiché gli utenti del web si erano già schierati contro Lively. I messaggi incriminati, secondo le affermazioni del team di Baldoni, facevano parte di conversazioni private in cui si commentavano le problematiche personali dell’attrice.
Accuse di false informazioni
Baldoni e Heath hanno anche smentito ulteriori affermazioni riguardanti presunti comportamenti scorretti. Hanno affermato che il produttore non è mai entrato di proposito nella roulotte di Lively durante momenti privati e che eventuali proposte di incontro erano collegate a questioni lavorative. Inoltre, hanno chiarito che un video che Lively pensava fosse inappropriato era in realtà un semplice filmato della nascita del figlio di Baldoni, utilizzato solo per documentare le riprese.
Il conflitto legale tra queste due celebrità segna un capitolo complesso nell’industria cinematografica, evidenziando le sfide che possono sorgere nelle produzioni di alto profilo. Resta da vedere come si evolveranno questi eventi nelle prossime settimane e quale impatto avranno sulle carriere degli artisti coinvolti.