Ventimila leghe sotto i mari, David Fincher rifiuta il progetto dopo le critiche di Disney: Ma Verne l’avete letto?

David Fincher ha tentato di realizzare un’interpretazione audace e innovativa del classico “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, affrontando numerose difficoltà a causa delle divergenze creative con Disney. Il regista desiderava creare un film steampunk che esplorasse temi profondi e complessi, ma la compagnia voleva mantenere un approccio più commerciale e leggero, portando infine a un nulla di fatto. Questo articolo evidenzia le differenze di visione tra Fincher e Disney e il potenziale mai realizzato del progetto.

  • David Fincher desiderava una versione steampunk di “Ventimila leghe sotto i mari”.
  • Contrasti creativi tra Fincher e Disney riguardo alla visione del film.
  • Il Capitano Nemo come simbolo della ribellione indiana nel romanzo originale.

Progetti Incompiuti di David Fincher: L’Adaptamento di Ventimila Leghe Sotto I Mari

David Fincher, noto per la sua visione audace e il suo approccio innovativo al cinema, ha sempre avuto idee ambiziose. Tra queste, un adattamento del celebre romanzo di Jules Verne, “Ventimila leghe sotto i mari”. Sebbene il progetto fosse promettente, ha trovato ostacoli significativi, principalmente a causa delle differenze creative con Disney.

La Visione di Fincher: Un’Interpretazione Alternativa

Il regista sognava di realizzare una versione che fosse “disgustosa, cool, umida e steampunk”. Tuttavia, gli executive della Disney non condividevano questa idea, preferendo mantenere un approccio più tradizionale. La prima trasposizione cinematografica di questo classico risale al 1954, diretta da Richard Fleischer, con protagonisti James Mason e Kirk Douglas. Successivamente, nel 1997, una miniserie della ABC, con attori come Michael Caine e Patrick Dempsey, esplorava il tema con una narrazione che rivelava il vero volto della creatura marina, in realtà un sottomarino progettato dal misterioso Capitano Nemo.

Ventimila leghe sotto i mari, David Fincher rifiuta il progetto dopo le critiche di Disney: Ma Verne l’avete letto?

I Conflitti con Disney

Fincher intendeva far rivivere la storia sfruttando le moderne tecnologie, collaborando con lo sceneggiatore Scott Z. Burns. Tuttavia, l’inizio dei problemi si è avuto con il rifiuto di Brad Pitt per il ruolo di Ned Land. Disney desiderava ingaggiare Chris Hemsworth, all’apice della popolarità per il suo ruolo di Thor, mentre Fincher preferiva Channing Tatum. In un’intervista recente con Letterboxd, Fincher ha commentato le divergenze di visione con gli studios:

  • Entusiasmo e Rischi: Fincher ha notato che non è possibile far appassionare le persone ai rischi di cui ci si entusiasma.
  • Rispetto per Verne: Ha chiesto a Disney se avessero mai letto il lavoro di Verne, esprimendo così il suo disappunto per l’approccio cauto dello studio.

Elementi Profondi del Racconto

Il romanzo originale di Verne svela che il Capitano Nemo è un ex membro della famiglia reale indiana, scampato a una tragedia legata alla ribellione indiana del 1857. Fincher voleva enfatizzare questi aspetti drammatici e seriosi della trama, ma Disney era preoccupata che questo potesse compromettere l’essenza avventurosa della storia.

Le Riflessioni Finali di Fincher

Nel discutere il suo progetto, Fincher ha evidenziato quanto fosse cruciale per lui esplorare tematiche di grande importanza sociale, come l’imperialismo:

“Questa è la storia di un principe indiano che combatte l’imperialismo bianco. Questo è ciò che volevo comunicare, ma Disney rispondeva sempre di procedere cautamente.”

Infine, Fincher ha espresso il suo scetticismo riguardo la sua futura collaborazione con Disney, affermando: “Non voglio che il mio lavoro venga svelato solo alla premiere; voglio avere il controllo creativo.”

Conclusione

In sintesi, il progetto di David Fincher per “Ventimila leghe sotto i mari” rappresenta un affascinante esempio di come visioni artistiche differenti possano portare a conflitti produttivi. Le esperienze di Fincher sottolineano l’importanza di una visione coerente e il rispetto per il materiale originale, elementi essenziali per la creazione di un’opera cinematografica significativa.

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