Pedro Almodóvar parla del suo ultimo film, rivelando che un giorno si è nascosto in bagno per piangere.

In evidenza: Pedro Almodóvar e Halina Reijn affrontano tematiche complesse come la morte e il sesso nell’era del #MeToo. I due registi condividono le loro esperienze e visioni creativi, evidenziando l’importanza di esplorare argomenti delicati senza paura. Almodóvar, con “La stanza accanto”, racconta di eutanasia e autodeterminazione, mentre Reijn, con “Babygirl”, esplora i desideri repressi. Entrambi sottolineano la necessità di affrontare il lato oscuro della vita, promuovendo una maggiore comprensione e dialogo su temi tabù.

  • Almodóvar esplora la morte come un atto di autodeterminazione.
  • Reijn provoca con “Babygirl”, esplorando i desideri repressi della femminilità.
  • Entrambi i registi discutono l’importanza di trattare argomenti delicati senza paura.

Il Significato della Morte e del Sesso nel Cinema Contemporaneo

Pedro Almodóvar e Halina Reijn sono due nomi di spicco nel panorama cinematografico moderno, noti per le loro opere che affrontano temi complessi e profondi. Recentemente, hanno condiviso le loro esperienze e riflessioni su argomenti delicate come la morte e la sessualità, in un’epoca segnata dal movimento #MeToo. Questi registi offrono una prospettiva unica sul significato di creare film che parlano di questioni così universali e importanti.

Pensieri di Pedro Almodóvar sulla Morte

All’interno del suo ultimo lavoro, La stanza accanto, Almodóvar esplora il delicato tema dell’eutanasia intrecciando le relazioni umane con la realtà della morte. Durante un’intervista, ha rivelato: “La morte è qualcosa che non accetto e non comprendo. Sono certo che lo spirito continui a esistere in qualche forma, ma rimane un mistero che mi affascina.”

Pedro Almodóvar parla del suo ultimo film, rivelando che un giorno si è nascosto in bagno per piangere.

Halina Reijn e il Lato Oscuro dei Desideri

Al contrario, Halina Reijn nel suo film Babygirl approfondisce il lato oscuro dei desideri e delle relazioni. Con un’imponente interpretazione da parte di Nicole Kidman, Reijn si interroga: “Siamo bestie o esseri civilizzati?”. La regista sostiene che la vera femminilità risiede nell’abbracciare ogni sfaccettatura di sé, anche quelle più inibite dalla società. Ha affermato: “Volevo creare un personaggio femminile completo, capace di essere madre e amante e di esplorare le proprie ombre.”

Affrontare Temi Delicati Senza Temere la Censura

Entrambi i registi concordano sull’importanza di trattare temi delicati senza paura. Almodóvar ha evidenziato come il movimento #MeToo abbia generato cambiamenti significativi, pur temendo che alcuni argomenti possano essere censurati. “Non possiamo ignorare ciò che è oscuro dentro di noi; discuterne porta guarigione,” ha sottolineato Reijn, che ha utilizzato i suoi film per avviare conversazioni su argomenti tabu come il piacere femminile.

Autodeterminazione e Creatività sul Set

Nel suo film, Almodóvar affronta il tema dell’autodeterminazione attraverso un protagonista che sceglie il proprio destino. “Non volevo creare un’opera oscura,” ha spiegato. “La morte qui rappresenta un atto di autodeterminazione e credo sia un diritto fondamentale.”

Almodóvar ha anche condiviso la sua esperienza di lavoro con attrici come Tilda Swinton e Julianne Moore, notando che il loro approccio professionale ha reso il processo produttivo più snello. “Con loro, bastavano solo due o tre riprese, mentre in altri casi potevano servire venti tentativi,” ha detto.

Un Momento di Vulnerabilità

Infine, Almodóvar ha confessato un momento di vulnerabilità durante le riprese, rivelando: “C’è stato un giorno in cui mi sono nascosto in bagno per piangere. Da regista, ricopro molti ruoli, e ci sono emozioni che non puoi trattenere. Questo mi ricorda quanto sia cruciale il lato umano nella creazione artistica.”

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