Blade Runner, Harrison Ford era già Han Solo, ma all’epoca i produttori non sapevano chi fosse: chi è mai?

Ridley Scott, in una recente intervista con GQ, ha discusso le sfide affrontate quando scelse Harrison Ford per il ruolo principale in “Blade Runner”. Nonostante la fama di Ford come Han Solo, i produttori dubitavano delle sue capacità da protagonista. Scott ha difeso la sua scelta, vedendo in Ford un attore in grado di portare profondità drammatica al personaggio. Il film, inizialmente non ben accolto dalla critica e dal pubblico, ha guadagnato nel tempo uno status di culto, mostrando così il potere della visione creativa e della resilienza nel cinema.

  • Ridley Scott difende Harrison Ford dopo le critiche dei produttori
  • Ford cercava un ruolo più drammatico rispetto a Han Solo
  • “Blade Runner” non fu subito un successo: le critiche negative di Pauline Kael

Un viaggio nel mondo di Blade Runner

Il cinema è un universo vasto e affascinante, dove le scelte dei registi possono plasmare il destino di pellicole che, con il tempo, diventeranno veri e propri cult. Uno degli esempi più emblematici è sicuramente Blade Runner, diretto da Ridley Scott, un’opera che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema sci-fi.

La scelta controversa di Harrison Ford

Quando Ridley Scott decise di coinvolgere Harrison Ford nel ruolo principale, il regista affrontò non poche critiche. Alcuni produttori erano scettici riguardo alla sua decisione, considerando Ford un attore poco conosciuto. Nonostante fosse già famoso per il suo ruolo di Han Solo nella saga di Star Wars e per essere stato scelto da Steven Spielberg in I predatori dell’arca perduta, i finanziatori non sembravano colti dall’entusiasmo.

Blade Runner, Harrison Ford era già Han Solo, ma all’epoca i produttori non sapevano chi fosse: chi è mai?

Le parole di Ridley Scott

Ridley Scott, in un’intervista retrospettiva con GQ, ha condiviso il suo punto di vista su quel periodo: “Harrison Ford non era una star. Ricordo che i miei finanziatori dissero: ‘Chi è Harrison Ford?’. E io risposi: ‘Lo scoprirete’. Harry è diventato il mio protagonista.” Queste parole evidenziano la visione audace di Scott e la sua fiducia nelle capacità attoriali di Ford.

Il legame tra Ford e Blade Runner

Durante la fase di post-produzione de I predatori dell’arca perduta, Scott confermò a Ford la sua scelta per Blade Runner, un progetto che l’attore trovava intrigante poiché presentava un personaggio più complesso rispetto ai suoi ruoli precedenti. La profondità drammatica del film era, a sua volta, uno degli aspetti che attrasse Scott.

La creazione di un mondo unico

Scott spiegò: “In Blade Runner stavo inventando un mondo completamente nuovo. Ho trascorso cinque mesi con uno scrittore eccezionale, Hampton Fancher, che aveva scritto un’opera teatrale ispirata dal romanzo ‘Ma gli androidi sognano pecore elettriche?’. Ho trovato infinite storie nei primi capitoli e, dopo aver collaborato con Hampton, sono riuscito a creare una narrazione avvincente.”

Il difficile esordio di Blade Runner

Contrariamente alle aspettative, Blade Runner non fu accolto calorosamente dalla critica o dal pubblico al momento della sua uscita. Scott ricorda bene la recensione negativa di Pauline Kael sul New Yorker, dove veniva affermato che il film “non ha nulla da dare al pubblico” e che “Scott e i suoi collaboratori dovrebbero nascondersi.” Il regista ha descritto queste critiche come difficili da digerire; “Mi sentivo distrutto. Non l’ho mai incontrata, ma le sue parole mi hanno ferito profondamente.”

Oggi, tuttavia, Blade Runner è celebrato come un capolavoro e segna un importante capitolo nella carriera di Harrison Ford e nel panorama cinematografico mondiale.

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