Il film Al progredir della notte, diretto da Davide Montecchi, esplora la maternità e la crescita personale attraverso la lente del cinema horror. Con una sceneggiatura curata e un’ottima fotografia, riesce a mantenere la tensione per tutta la durata del film. La protagonista, Claudia, affronta il suo complesso rapporto con la madre mentre si immerge in un corso di sopravvivenza, ma l’incontro con la misteriosa proprietaria della casa lei affitterà avvia un incubo. L’opera si distingue per l’abilità di unire elementi classici dell’orrore a tematiche moderne, rendendola un’esperienza avvincente.
- Rappresentazione della maternità e crescita personale
- Atmosfere inquietanti e tensione costante
- Elementi moderni come i “liminal spaces”
Introduzione al film “Al Progredir della Notte”
Il cinema horror è un terreno complesso, dove la tensione e l’atmosfera devono rimanere costanti per evitare di trasformarsi in banalità. Davide Montecchi, con il suo ultimo lavoro “Al Progredir della Notte”, riesce a conquistare il pubblico immergendolo in una narrazione avvincente che esplora i temi della maternità e della crescita personale attraverso una lente inquietante.
Una trama avvincente e inquietante
In sala dal 23 gennaio, “Al Progredir della Notte” segna il secondo lungometraggio di Montecchi, dopo il debutto nel 2015 con “In a Lonely Place”. Scritto in collaborazione con Silvia Biagini e Marta Rossi Castelvetro, il film si distingue per le sue atmosfere cariche di tensione, mantenendo alta l’attenzione dello spettatore per tutta la sua durata di un’ora e mezza.
Funzioni visive e creazione dell’atmosfera
La pellicola si avvale di una fotografia straordinaria curata da Fabrizio Pasqualetto, che utilizza inquadrature geometriche e giochi di luci e ombre per intensificare il senso di angoscia. “Al Progredir della Notte” si presenta come un’opera visivamente affascinante, capace di catturare il pubblico con il suo linguaggio visivo.
Il viaggio interiore di Claudia
La protagonista, Claudia (interpretata da Lilly Englert), è una giovane anglo-italiana con aspirazioni nel mondo della recitazione. Tuttavia, il suo rapporto complicato con la madre crea insicurezze e paure. Per cercare di superare tali ostacoli, Claudia si lascia convincere dal suo partner, Ludovico, a partecipare a un corso di sopravvivenza tenuto da un ex militare.
Un incontro inquietante
Prima dell’inizio del corso, Claudia pernotta nella casa di Letizia (Lucia Vasini), una proprietaria che, sebbene gentile, emana un’aria di mistero. La performance di Vasini è notevole, portando lo spettatore a interrogarsi sulla vera natura del suo personaggio. Durante la cena, Letizia convince Claudia a sperimentare la metafonia, aprendo così le porte a un incubo inaspettato.
Riferimenti al genere horror
“Al Progredir della Notte” si ispira a maestri del cinema horror italiano, come Pupi Avati, e introduce elementi moderni, come i “liminal spaces”, fenomeni sociali attuali. Questi spazi liminali, rappresentati attraverso sequenze oniriche, offrono una nuova dimensione al racconto, riflettendo le ansie contemporanee e il bisogno di auto-rinnovamento in un’era saturata di consigli superficiali.
Conclusioni
In sintesi, “Al Progredir della Notte” si distingue per la sua capacità di mescolare tradizione e modernità. Montecchi riesce a mantenere alta la tensione dall’inizio alla fine, consegnando al pubblico una storia che esplora tematiche profonde come la maternità e la crescita personale. L’interpretazione di Lilly Englert e Lucia Vasini arricchisce ulteriormente questa opera, rendendola un esempio significativo del cinema horror contemporaneo.