In questo articolo, il regista Tim Miller condivide la sua esperienza riguardo al compenso ricevuto per il suo lavoro su “Deadpool”. Nonostante il film abbia avuto un enorme successo commerciale, con incassi globali di 782 milioni di dollari, Miller lamenta di non aver ricevuto una remunerazione adeguata per i due anni di impegno. La sua dichiarazione mette in luce le difficoltà economiche a cui si trovano spesso i registi esordienti a Hollywood, evidenziando la disparità tra gli stipendi nel settore e le aspettative di guadagno.
- Successo di Deadpool: Il film ha incassato 782 milioni di dollari, ma il regista ha ricevuto solo 225.000 dollari.
- Frustrazione economica: Miller sottolinea che i registi esordienti non sempre guadagnano quanto ci si aspetta.
- Merchandising mancante: Miller desiderava un contratto che includesse una parte del merchandising, che avrebbe aumentato significativamente i suoi guadagni.
Il mondo del cinema è spesso costellato di successi straordinari e ritorni economici da capogiro, ma non tutti i registi riescono a trarre vantaggio dall’enorme popolarità dei loro film. Un esempio emblematico di questa situazione è Tim Miller, il regista che ha dato vita al fenomeno Deadpool. In un’intervista recente, Miller ha condiviso le sue esperienze riguardo al suo compenso per il lavoro svolto nel film, rivelando alcune verità poco conosciute sui compensi nella industria cinematografica.
Il Compenso del Regista: Una Realtà Scomoda
Tim Miller ha svelato in un’intervista con Collider quanto fosse ridotto il suo stipendio per dirigere il primo Deadpool, uscito nel 2016. Nonostante il mega successo che ha portato il film a incassare globalmente circa 782 milioni di dollari, Miller ha confessato di aver ricevuto solo 225.000 dollari per due anni di lavoro. Un importo che, agli occhi di chi osserva dall’esterno, può sembrare ragguardevole, ma che in realtà risulta modesto per un progetto di tale portata.
Il Desiderio di Maggiori Benefici Economici
Miller ha espresso la sua insoddisfazione non per il compenso in sé, ma per la mancanza di opportunità di guadagno attraverso il merchandising legato al film. Ha affermato: “Non che non sia grato, anzi, sono profondamente grato. Ma mi sarebbe piaciuto avere un contratto che includesse una parte dei guadagni dal merchandising.” Il regista ha anche confrontato il suo guadagno con quello di altri professionisti, notando come il suo stipendio fosse inferiore a quello di alcuni attori in produzioni televisive.
Il Successo Continuo del Franchise
Dopo il successo di Miller con Deadpool, la direzione del franchise è passata a David Leitch, che ha diretto Deadpool 2 nel 2018, ottenendo anch’esso risultati notevoli al botteghino con circa 785 milioni di dollari di incasso globale. Recentemente, nel 2023, Shawn Levy ha realizzato Deadpool & Wolverine, un film che ha visto il ritorno di Ryan Reynolds nel Marvel Cinematic Universe, raggiungendo ben 1,3 miliardi di dollari di incassi.
La Riflessione di Miller sul Suo Ruolo
Nonostante il passare degli anni e i successi ripetuti del franchise, Tim Miller ha sempre mantenuto un forte attaccamento emotivo al primo Deadpool. Ha dichiarato: “Ogni volta che vedo statuette di Deadpool, penso che non sarebbero qui se non avessimo fatto quel film. Mi sento estremamente fortunato a farne parte.” Tuttavia, il pensiero relativo ai suoi accordi contrattuali rimane presente, portandolo a desiderare un futuro più vantaggioso nel settore.
Conclusioni sull’Industria Cinematografica
Miller ha concluso l’intervista sottolineando che, contrariamente alle percezioni popolari, non tutti a Hollywood guadagnano cifre stratosferiche. “Penso che molte persone credano che tutti siano pagati milioni. Non è sempre così. Ho sempre desiderato dirigere un film e, a 50 anni, la mia opportunità si è finalmente presentata, ma le circostanze economiche non riflettono necessariamente il valore artistico.” Oggi, oltre a Terminator – Destino oscuro, Miller è anche produttore esecutivo del franchise di Sonic the Hedgehog, uno dei più affermati della Paramount, mostrando così come il suo percorso professionale continui a svilupparsi nonostante le sfide iniziali.